Ciao a tutti! Eccomi reduce dalla settimana post Pasqua, impegnativa e come sempre all’insegna dei piaceri della tavola e della compagnia di tutta la famiglia.
Dunque, una breve pausa dalla routine quotidiana, ma eccomi già da qualche giorno all’opera con nuovi progetti. Poco più di un anno fa, proprio nel periodo pasquale, sostituivo, seppur a malincuore, la mia prima macchina da cucire automatica Pfaff per acquistare la nuova Necchi Zakka N510 elettronica firmata da Emanuela Tonioni (sono una sua grande fun). L’ho personalizzata da subito con gli stickers in dotazione, e ad oggi mi accompagna fedelmente nelle mie ormai continue “evoluzioni creative”.
E’ proprio alla nota protagonista di tanti tutorial di cucito creativo della trasmissione Detto Fatto, su Raidue, che si deve l’introduzione in Italia dello stile Zak-ka, un tipo di design e tecnica creativa caratterizzata dall’unione di colori e fantasie in coordinato.
Da quando ho esplorato il mondo di questo delicato ed irresistibile stile, tutti i miei progetti ne sono fortemente influenzati, anche perché mi ricorda moltissimo il mondo di Holly Hobbie che da bambina adoravo. Ho scoperto che da qualche anno “lo Zak-ka” è diventato un vero e proprio mood, capace di fare tendenza. Arrivato dal lontano Giappone, si è diffuso rapidamente in tutta l’Asia influenzando il design, l’arredamento, la casa, l’artigianato, la moda che lo ha interpretato in maniera particolare, dando vita ad abiti comodi e pratici, dai colori e tessuti naturali impreziositi con bottoni di legno o cocco, pizzi, ricami, toppe e piccoli nastri.
La traduzione letterale è: “Zak-ka” (in inglese “many things“, in italiano “molte cose”). La sua filosofia si basa sulla fusione di tutta una serie di elementi decorativi frutto in primis di un processo produttivo artigianale ispirato alla natura, al vintage, al retrò. Più in generale esprime il concetto di “cosa piacevole, che dona benessere”. I materiali che ne sono protagonisti sono la carta, il cotone, il legno chiaro o scuro, la lana, il lino. Il suo fascino risiede soprattutto nel piacere di realizzare in maniera artigianale piccoli oggetti, utili per le necessità di tutti i giorni e addirittura per migliorare la qualità della vita.
La cura dei dettagli lo rende unico ed inconfondibile, così come la scelta dei colori tenui e neutri che conferiscono un’aria naif. Il più noto artista giapponese di questo stile è Shinzi Katoh che lo riproduce dalle illustrazioni per bambini ed adulti ad una serie di accessori e complementi per l’ home decor e la cartoleria. Tra gli elementi più utilizzati da decorare, vasetti di vetro riciclato, bambole matrioska, oggetti d’epoca, piante, cestini, quaderni.
Questo stile si è declinato alla perfezione anche in una delle tecniche artigianali più in voga degli ultimi anni: il cucito creativo. I progetti che si ritrovano sul web sono ricchi di piccoli particolari (bottoni, etichette, nastrini, pizzi) che donano un aspetto tenero e buffo, addirittura un po’ infantile. Puntaspilli, porta cucito, astucci, porta bicchieri, svuota tasche, pochette, i più gettonati accessori handmade. Lo stile francese si è poi unito con lo “Zak-ka” per dare un tocco chic. I materiali prediletti sono generalmente il lino (soprattuto grezzo) e il cotone, puntando sull’abbinamento di stoffe in coordinato, con fantasie floreali, minute (quadretti, pois, righine), dai toni pastello. Il tutto viene impreziosito dall’impiego della tecnica del patchwork, dai ricami a mano o a macchina o da altre decorazioni aggiuntive. Tra le tecniche di cucito più impiegate, l’appliqué a mano o a macchina e lo sketch applique (più complesso, ma dall’effetto unico).
Tra le riviste di cucito dedicate a questo orientamento creativo la mia preferita è Zakkalicious, Lumina edizioni, curata dalla stessa Emanuela Tonioni. I miei ultimi lavori sono ispirati quasi tutti da tanti progetti illustrati passo passo e da subito hanno incontrato il gusto di tutti:
Tra le ultimissime creazioni ci sono anche delle tovagliette all’americana, in appliqué e ricamo a macchina che poi ho plastificato, in modo da renderle impermeabili, con un foglio di Iron-on vinyl , facile e comodo da utilizzare con l’aiuto del ferro da stiro. Ecco il risultato:
Spero che questo post vi abbia incuriosito e spinto magari a cimentarvi in questa tecnica creativa. Questo il link dove potrete approfondire di più, ma naturalmente ne troverete tanti altri sull’argomento come questo ad esempio. Tra le letture che mi propongo di acquistare eccone tre che non mi lascerò sfuggire: Zakka-Style Gifts di Cecilia Hanselmann, Zakka Style di Rashida Coleman-Hale e Zakka Handmades di Amy Morinaka.
A prestissimo!
Non avevo mai approfondito le origini di questo stile ma ho sempre ammirato le artiste giapponesi del cucito e i loro capolavori. Bell’articolo 😊
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Grazie mille 😉
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grazie, non ne avevo mai sentito parlare e mi piace molto. I quaderni sono irresistibili, le tue tovagliette ed il grembiule bellissimi. Mi hai incuriosito, approfondirò seguendo i tuoi consigli.
Buona giornata Rossella
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Mi fa piacere. Vedrai ti conquisterà 🙂
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Molto bello, ma per me la macchina da cucire continua ad essere un attrezzo infernale!
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Cara Ivana, non scoraggiarti. Ti assicuro che appena riuscirai a prenderne confidenza te ne innamorerai e non saprai più farne a meno 😉
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adoro holly hobbie adoro le illustrazioni insomma un mondo magico ci hai presentato in questo post,
grazie per aver condiviso lo stile zakka con noi:)
daniela
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Cara Daniela, sono felice che lo stile Zakka piaccia anche a te. IO lo trovo irresistibile e romantico al tempo stesso 😉
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